Un antico gettone telefonico può valere così tanto da portarci una piccola fortuna? Risposta affermativa, se riusciamo a mettere le mani su un esemplare particolarmente raro, e casualità vuole che in molti casi questi esemplari possono essere stati coniati nel nostro paese, ma in tempi molto remoti. Come vedremo da poco sono vari i gettoni telefonici estremamente ambiti.
Come oggetto, il gettone telefonico ha avuto un ruolo non solo importante, ma fondamentale per sviluppare una azione oggi comunissima, quasi scontata come la telefonata, naturalmente molto prima della diffusione dei cellulari e smarphone. Seppur di passaggio, i gettoni identificano qualcosa di estremamente importante, che hanno poi visto la comprensibile diffusione della telefonia mobile.
La funzione dei gettoni telefonici
I gettoni in questione possono essere considerati antichi perchè la loro invenzione, sviluppata da un ingegnere statunitense, arriva direttamente dalla seconda metà dell’Ottocento, quasi naturalmente ideati per fornire la possibilità di telefonare attraverso apparecchi pubblici o in uffici (più raramente nelle abitazioni, almeno all’inizio) al posto del denaro tradizionale come le monete.
Le monete infatti sono state inizialmente concepite per telefonare ma i gettoni identificati rapidamente come più sicuri in quanto privi di un valore facciale; in Italia sono stati concepiti i primi gettoni oramai quasi 100 anni fa, a partire dal 1927, attraverso le prime società statali sviluppate negli anni 20, come ad esmepio la Stipel.
Il gettone più raro
Questa è stata la prima a sviluppare gettoni inizialmente in quantitativi ridotti, esibiti in fiere come quella del 1927, condizione che ha portato altre aziende sempre parastatali, nel resto d’Italia e dai nomi diversi, tutte poi inglobate in una entità unica statale, che poi diventerà la SIP (l’antesignana della TIM odierna). Dagli anni 60 infatti i gettoni sono stati tutti uguali.
- Uno dei più interessanti è proprio il gettone del 1927, anzi i gettoni di quest’anno
- Creati come detto dalla Stipel recano una antica cornetta telefonica (a “trombetta”) su uno dei lati
- Presente l’anno 1927 e la dicitura della STIPEL, possono essere trovati sia in zinco che in bronzo o in alpacca
In zinco sono sicuramente più rari, si tratta in senso generale di una emissione che è parecchio ricercata in giro, per questo vale centinaia di euro anche se non è in condizioni perfette ma quantomeno buone. Infatti sono poche migliaia di unità sono state poi effettivamente considerate “superstiti” da tutti i gettoni che sono stati coniati successivamente.
Un pezzo in bronzo o alpacca vale tra i 80 ed i 170 euro se in stato eccellente, uno in zinco può superare i 300 euro se in Fior di Conio quindi le migliori condizioni possibili, fino a 500 euro all’asta. Ma si tratta di elementi sempre più rari, in condizioni perfette possono far scatenare vere e proprie aste dal valore anche di migliaia di euro.