Cos’è la Search Intent?
La Search Intent è il motivo principale per cui un utente ha eseguito una ricerca online. Ogni giorno milioni di persone ricercano sul web qualcosa per soddisfare un reale bisogno:
- informarsi
- visualizzare un preciso sito web
- richiedere servizi
- acquistare prodotti
I motori di ricerca e in particolare Google, sono lo strumento principale e permettono quindi di intercettare gli utenti che sono interessati a specifici servizi e prodotti quando ne hanno realmente bisogno.
La maggior parte delle intenzioni di ricerca degli utenti possono essere classificate in una o più delle seguenti categorie di query:
- Navigazionale
- Informazionale
- Transazionale
- Indagine commerciale
Vediamo cosa significano nello specifico.
Intento di ricerca navigazionale
Mediante le query navigazionali, l’utente ha lo scopo di individuare uno specifico sito o pagina web.
L’utente ha quindi già in mente il sito web che vuole navigare, spesso un sito ufficiale, e digita su Google il nome del dominio, il brand del sito o termini che lo identificano.
Esempio di query navigazionale: zalando, gmail, facebook.com, sito governo, etc.
Intento di ricerca informazionale
Attraverso le query informazionali l’utente cerca informazioni su un argomento generico o specifico, con lo scopo di imparare qualcosa dalla lettura o dalla visualizzazione di contenuti sul web, come ad esempio testi, immagini, video, podcast, etc.
Esempio di query informazionale: guerra del golfo, come dimagrire in poco tempo, etc.
Intento di ricerca transazionale
Con le query transazionali, un utente ha l’intento di completare una transazione sul web, free o pay, di un prodotto/servizio.
Lo scopo è quello di effettuare un download, di acquistare qualcosa, chiedere informazioni su un servizio oppure svolgere un altro tipo di azione che ha una forte possibilità di condurre a una vendita successiva.
Esempio di query transazionale: scarpe adidas outlet, avvocato penalista Milano, etc.
Essere posizionati su Google per parole chiave che intercettano query transazionali non solo comporta l’aumento di traffico verso il proprio sito, ma consente di intercettare utenti più qualificati, incrementare le vendite e generare più lead.
Questo vale sia per il traffico organico che a pagamento.
Intento di ricerca indagine commerciale
Prima di stabilire quale prodotto o servizio acquistare, l’utente svolge ricerche con l’intento di formarsi sull’argomento e fare la scelta giusta.
L’utente ha quindi l’intenzione di acquistare qualcosa, ma necessita di tempo per raccogliere informazioni prima di fare la propria scelta.
Questo tipo di intento di ricerca viene solitamente definito di indagine commerciale.
Esempio di query indagine commerciale: meglio windows o mac, miglior dentifricio sbiancante, etc.
Perché studiare le search intent?
Per il consulente SEO lo studio della search intent risulta un aspetto fondamentale sia per definire la strategia di ottimizzazione del sito, che per stabilire le attività di Content Marketing, ossia quali e quanti contenuti bisogna produrre per il sito web da posizionare.
Scrivere un contenuto senza un’analisi della search intent comporta quasi sempre risultati scadenti in termini di visibilità e posizionamento su Google.
Riuscire a capire chi sono i propri utenti e cosa esattamente vogliono, consente di creare contenuti e pagine di destinazione che soddisfano meglio le loro esigenze.
Sapere perché gli utenti stanno cercando qualcosa, ti aiuterà a creare contenuti in grado di rispondere alla loro domanda nel modo più chiaro possibile, espandendoli per coprire anche query e argomenti strettamente correlati, in modo che gli utenti non debbano tornare sul un motore di ricerca per cercare ulteriori informazioni sullo stesso argomento.
Come ottimizzare i contenuti per la Google Search Intent?
Adattando le pagine di destinazione e i contenuti alle ricerche degli utenti. Ad esempio se gli utenti cercano informazioni su un argomento bisogna fornirgli un contenuto che contenga le informazioni desiderate su questo argomento.
Se un utente vuole comprare un prodotto, bisogna fornirgli un contenuto che li metta in condizione di acquistare il suo prodotto.
Se gli utenti vogliono richiedere un servizio, bisogna fornirgli una risorsa che li metta in condizione di richiedere questo servizio.
Per stabilire l’intento di ricerca, occorre analizzare i dati su query e argomenti per poi stabilire le relative parole chiave.
Solo in questo modo si può comprendere la Search Intent e il modus operandi per ottimizzare i contenuti.
Naturalmente, mi rendo conto che non è sempre semplice determinare l’intento di ricerca di una query, però una verifica semplice da implementare per verificare che il tuo contenuto sia ottimizzato per la Google Search Intent, consiste nel confrontare il tuo contenuto con quello dei risultati già presenti sulla prima pagina di Google.
Esempio pratico: le pagine dei competitor presentano mediamente 800 parole su un argomento e il tuo contenuto ha solo 400 parole?
In questo caso, chiediti se hai risposto in modo soddisfacente alla query dell’utente e se puoi fornire informazioni aggiuntive o pertinenti per ampliare l’articolo e dimostrare che sei il più competente su quell’argomento.
Conclusioni
Nel corso degli anni, Google è diventato sempre più in grado di determinare la Search Intent dei suoi utenti e, naturalmente, vuole mostrare più in alto le pagine che rispondono meglio all’intento di ricerca dell’utente in merito ad una specifica query.
È fondamentale, per la buona riuscita di una campagna SEO, che i contenuti che stai scrivendo si adattino sia ai termini che le persone abitualmente cercano, sia all’intento di ricerca del tuo pubblico.
Assicurati che i tuoi contenuti siano informativi se le persone cercano informazioni e conduci gli utenti alle tue pagine di vendita se invece sono inclini all’acquisto di uno dei tuoi prodotti o servizi.
Per convincere davvero le persone ad acquistare i tuoi prodotti, ad iscriversi alla tua newsletter o tornare sul tuo sito un’altra volta, dovresti tenere in forte considerazione la Search Intent.