Nel 1997 Larry Page e Sergey Brin sono due studenti di Stanford e
stanno lavorando a un progetto che vuole sfruttare un algoritmo per
classificare i siti: nello stesso anno registrano il dominio Google e
fondano la società nel 1998. Page è un "figlio d'arte": il padre è
professore universitario di informatica, mentre la madre ha un master
nella stessa materia. Brin, invece, è nato in Russia e si è trasferito
negli Stati Uniti a sei anni.
Loro sono diventati ricchissimi e ci hanno dato uno strumento che può miglorare anche il nostro stato sociale. E' opportuno però avere idee sempre precise su quello che si vuole realizzare per non perdere tempo. Se hai un progetto guarda sempre se è realizzabile e se questo progetto può essere utile. Se stai sviluppando qualcosa che serve e se sei unico potrai anche essere vincente.. e forse allora Google ti servira per farti conoscere. Google ti apre al mondo solo se sei particolare se sei unico.
Quando si parla di motori di ricerca ovviamente si pensa subito a sua maestà Google e come potrebbe non essere così visto che ad oggi Big G continua a detenere indisturbato il primato di motore di ricerca più utilizzato non solo in Italia ma anche nel mondo. Una supremazia che ormai va avanti già da diversi anni. Un monopolio ben percepito non solo da chi effettua ricerche sul web ma anche per chi possiede un sito web come questo. Chi più chi meno ma tutti gli editori online, professionali o amatoriale, provano ogni strategia possibile per piazzarsi al meglio tra le “braccia” di big G!
arrivare nelle prime posizioni del motore di ricerca è molto difficile e i fattori determinanti sono molti. La struttura del sito i suoi contenuti e la semplicità in primis ma da non sottovalutare è il lavoro che bisogna attivare fuori dal sito.
È importante lavorare sul il link popolarity quindi creare dei link esterni autorevoli che puntano al sito che vogliamo posizionare, dobbiamo trovare blogger con cui stringere un rapporto di collaborazione e attirare la curiosità del pubblico
con il tempo l’algoritmo di Google è diventato molto più sofisticato e il codice rimane segretissimo. L’ algoritmo di Google più recente valuta e analizza molte variabili che molti anni fa non erano presenti. Per esempio, i social networks, lo spam, la duplicazione dei contenuti la struttura della sintassi.
Conoscere l’algoritmo di Google significherebbe capire esattamente quanto peso Google attribuisce ad ogni elemento di un sito per determinare la sua classifica all’interno delle ricerche effettuate da parte degli utenti.
Per questo motivo l’algoritmo sarà sempre segretissimo e l’unico modo per avvicinarsi al ragionamento su cui basa le sue classificazioni nella serp di Google è utilizzare l’esperienza e la conoscenza accumulate nel settore SEO. Inoltre è essenziale continuare a monitorare l’evoluzione di Google e del suo algoritmo per rimanere aggiornati sulle modifiche da effettuare sulle proprie strategie di SEO.
I motori di ricerca sono lo strumento principale per generare traffico spontaneo su internet,in quanto forniscono una risposta immediata a quello che l'utente sta cercando. I risultati visualizzati dal motore di ricerca si dividono in naturali e sponsorizzati (cioè a pagamento). Quando si parla di posizionamento naturale si parla di Seo altrimenti di Adwords.
Iniziamo con l’ottimizzazione per i motori di ricerca, o Search Engine Optimization: questa strategia, che racchiude in sé attività da svolgere sul sito e attività da svolgere al di fuori del sito, ha lo scopo di attirare visite “naturali”. Che cosa si intende con questo termine? Una visita naturale è una visita che non viene pagata: in pratica, un utente digita una determinata keyword – parola chiave – e la nostra pagina appare tra le primissime posizioni. Questo succede quando i nostri contenuti vengono costruiti appositamente per “strizzare l’occhio” ai numerosissimi algoritmi di Google e vengono, quindi, considerati “di qualità” dal sommo motore di ricerca. L’unico costo previsto in questo senso dalla tua azienda riguarda il lavoro di uno SEO specialist, che si occupa proprio di rendere il tuo sito consono ai princìpi di Google, o di un consulente SEO, nel caso volessi svolgere autonomamente le diverse attività.
QUALI SONO GLI OBIETTIVI DELLA SEO?
Come dicevamo, l’ottimizzazione per i motori di ricerca presenta 2 obiettivi principali:
Attirare visite “naturali” – che vengono definite in termine tecnico “organiche” – al sito per far conoscere l’azienda e le sue caratteristiche all’utente;
Migliorare la User Experience all’interno del sito. Che cosa indica questo termine così particolare? Non è nient’altro che l’esperienza che l’utente compie quando si trova nel sito: rimane piacevolmente nelle diverse pagine o scappa a gambe levate? Google, in questo senso, si basa su algoritmi molto rigidi, che mettono costantemente l’utente al centro di tutto: è per questo che per ottenere un posizionamento elevato bisogna disporre di un sito veloce, che si legga ottimamente anche dai dispositivi mobili (smartphone e tablet) e che presenti contenuti pertinenti. Ma di questo parleremo in seguito.
Quando si decide di dare il via ad un processo di SEO bisogna considerare che questa strategia presenta obiettivi nel medio-lungo periodo: è impensabile ottimizzare una pagina oggi e sperare di ottenere visite organiche già domani, perché ci vogliono minimo 3 mesi prima che Google decida in quale posizione meritiamo di stare. Tuttavia, se è vero che i risultati arrivano nel medio-lungo periodo, è anche vero che sono destinati a durare nel tempo: anche se Google modifica spesso i propri algoritmi, l’idea di base – quella di mettere l’utente al centro di tutto – resta sempre la stessa.
CHI È DEGNO DI ESSERE TRA I PRIMI SU GOOGLE PER LA SEO?
Partiamo dal presupposto che l’obiettivo principale di Google e, quindi, il criterio di classifica dei diversi risultati dipende unicamente da un concetto: quello di offrire sempre il miglior risultato per l’utente. Ciò significa che, per fare in modo che la maggior parte dei consumatori si affidi a questo motore di ricerca, Google sceglie accuratamente quali pagine mettere in evidenza e quali no.
Giunti a questo punto, quindi, ci domandiamo: chi è degno di essere tra i primi su Google per i risultati organici, naturali? Come dicevamo, la strategia di SEO si suddivide in attività sul sito (on site) e attività esterne al sito (off site). A livello di attività on site, il sito dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche:
Velocità. È fondamentale che il sito non presenti tempi di caricamento estremamente lunghi per non spazientire l’utente: Google si accorge facilmente quando una pagina risulta troppo lenta e la penalizza. Se vuoi essere sicuro di non incorrere in questo problema, puoi utilizzare un tool che lo stesso motore di ricerca mette a tua disposizione per conoscere la velocità del tuo sito sia da dispositivo fisso sia da dispositivo mobile: Page Speed Insight.
Visualizzazione da mobile. Al giorno d’oggi la maggior parte degli utenti utilizza lo smartphone per ricercare informazioni o prodotti specifici su Google: avere un sito non ottimizzato per i dispositivi mobili può essere, quindi, controproducente.
Meta title e meta description. I cosiddetti “meta tag” sono elementi fondamentali per la SEO: ogni pagina deve contenere un titolo e una brevissima descrizione per poter essere posizionata per le parole chiave giuste e, allo stesso tempo, invogliare l’utente a cliccare sul risultato.
Immagini ottimizzate. Dare il via ad un processo di SEO immagini è fondamentale per aumentare il proprio posizionamento. Le immagini non devono essere eccessivamente pesanti e devono contenere nell’alt tag la keyword per la quale ci si vuole posizionare, nell’ottica di far sapere a Google di cosa trattano.
QUALI SONO GLI OBIETTIVI DELLA SEO?
Come dicevamo, l’ottimizzazione per i motori di ricerca presenta 2 obiettivi principali:
Attirare visite “naturali” – che vengono definite in termine tecnico “organiche” – al sito per far conoscere l’azienda e le sue caratteristiche all’utente;
Migliorare la User Experience all’interno del sito. Che cosa indica questo termine così particolare? Non è nient’altro che l’esperienza che l’utente compie quando si trova nel sito: rimane piacevolmente nelle diverse pagine o scappa a gambe levate? Google, in questo senso, si basa su algoritmi molto rigidi, che mettono costantemente l’utente al centro di tutto: è per questo che per ottenere un posizionamento elevato bisogna disporre di un sito veloce, che si legga ottimamente anche dai dispositivi mobili (smartphone e tablet) e che presenti contenuti pertinenti. Ma di questo parleremo in seguito.
Quando si decide di dare il via ad un processo di SEO bisogna considerare che questa strategia presenta obiettivi nel medio-lungo periodo: è impensabile ottimizzare una pagina oggi e sperare di ottenere visite organiche già domani, perché ci vogliono minimo 3 mesi prima che Google decida in quale posizione meritiamo di stare. Tuttavia, se è vero che i risultati arrivano nel medio-lungo periodo, è anche vero che sono destinati a durare nel tempo: anche se Google modifica spesso i propri algoritmi, l’idea di base – quella di mettere l’utente al centro di tutto – resta sempre la stessa.
CHI È DEGNO DI ESSERE TRA I PRIMI SU GOOGLE PER LA SEO?
Partiamo dal presupposto che l’obiettivo principale di Google e, quindi, il criterio di classifica dei diversi risultati dipende unicamente da un concetto: quello di offrire sempre il miglior risultato per l’utente. Ciò significa che, per fare in modo che la maggior parte dei consumatori si affidi a questo motore di ricerca, Google sceglie accuratamente quali pagine mettere in evidenza e quali no.
Giunti a questo punto, quindi, ci domandiamo: chi è degno di essere tra i primi su Google per i risultati organici, naturali? Come dicevamo, la strategia di SEO si suddivide in attività sul sito (on site) e attività esterne al sito (off site). A livello di attività on site, il sito dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche:
Velocità. È fondamentale che il sito non presenti tempi di caricamento estremamente lunghi per non spazientire l’utente: Google si accorge facilmente quando una pagina risulta troppo lenta e la penalizza. Se vuoi essere sicuro di non incorrere in questo problema, puoi utilizzare un tool che lo stesso motore di ricerca mette a tua disposizione per conoscere la velocità del tuo sito sia da dispositivo fisso sia da dispositivo mobile: Page Speed Insight.
Visualizzazione da mobile. Al giorno d’oggi la maggior parte degli utenti utilizza lo smartphone per ricercare informazioni o prodotti specifici su Google: avere un sito non ottimizzato per i dispositivi mobili può essere, quindi, controproducente.
Meta title e meta description. I cosiddetti “meta tag” sono elementi fondamentali per la SEO: ogni pagina deve contenere un titolo e una brevissima descrizione per poter essere posizionata per le parole chiave giuste e, allo stesso tempo, invogliare l’utente a cliccare sul risultato.
Immagini ottimizzate. Dare il via ad un processo di SEO immagini è fondamentale per aumentare il proprio posizionamento. Le immagini non devono essere eccessivamente pesanti e devono contenere nell’alt tag la keyword per la quale ci si vuole posizionare, nell’ottica di far sapere a Google di cosa trattano.
Contenuti originali. I cosiddetti “contenuti duplicati”, ossia i testi che risultano identici all’interno dello stesso dominio o tra domini differenti vengono penalizzati pesantemente da Google, che premia l’originalità.
Contenuti lunghi ed approfonditi. Prova ad immaginare di cercare un’informazione su Google, di entrare nel risultato presente in prima posizione e di trovare una risposta di 3 parole. Deludente, vero? Ecco, il sommo motore di ricerca vuole evitare che l’utente decida di non affidarsi più a lui e, per questo, predilige le pagine esaurienti ed approfondite.
Per riuscire nell’intento di avere un sito ottimizzato è necessario, possibilmente ancora prima della creazione del sito stesso, effettuare un’analisi approfondita delle parole chiave giuste per la tua azienda. In questo modo sarà possibile conoscere anticipatamente le keyword per le quali si vuole essere primi su Google e, successivamente, improntare l’intera struttura interna del sito e del blog sulla base di queste.
E cosa succede, invece, con le attività off site? Per Google è fondamentale che il sito, oltre a crearsi autorevolezza da solo attraverso le strategie on site, acquisisca la fiducia del mondo del web. In che modo è possibile raggiungere questi risultati per essere primi su Google? Esistono principalmente 2 fattori che il motore di ricerca valuta in modo positivo:
Backlink. Si tratta dei link in entrata, ossia quei link che il tuo sito ottiene da siti terzi. Quando qualcuno ti “linka”, significa che ha stima di te e che valuta positivamente il tuo sito: nessuno, infatti, sarebbe così masochista da linkare un sito scarso e poco efficace. È per questo motivo che, maggiore sarà il numero di backlink che avrai a tua disposizione, maggiori saranno anche le probabilità che Google decida di inserirti tra le prime posizioni.
Social Media Marketing. L’attività sui Social Network aiuta ad aumentare la brand reputation online della tua azienda: utilizzare costantemente i Social Media e condividere al loro interno gli articoli e i contenuti del sito ti permette di essere visto in modo positivo dal motore di ricerca.
Questi sono i principali fattori su cui Google basa la propria scelta, ma, ovviamente, il mondo della SEO è vastissimo. Scoprilo da cima a fondo grazie alle seguenti letture:
Indicizzazione SEO: cos’è e come funziona?
Ottimizzazione SEO: 7 consigli per mantenere il ranking del tuo sito web;
Tecniche SEO: ecco quelle che funzionano nel 2018!
Come sempre, puoi accedere anche ai nostri video per ottenere ulteriori informazioni:
Aumentare visibilità su Google: come essere visibili su Internet
Il tuo sito è invisibile sul web? Sei nelle ultime posizioni di Google? Non perdere altri soldi. Non c’è cosa peggiore dell’aver fatto un sito e notare che non esiste tanto meno nel 2018. Già, perché farsi fare un sito serve, ma posizionarlo in prima pagina e avere visibilità su Google è un’altra cosa. Il sito internet, per un’azienda, un albergo, un ristorante o anche un semplice professionista, è indispensabile al fine di raggiungere nuovi clienti e impostare delle strategie di marketing. Avere un sito web non basta. E’ necessario che esso sia visibile dai principali motori di ricerca, in particolare è fondamentale la visibilità su Google. Per questo motivo il posizionamento naturale sul web è imprescindibile, ed è anche quello che porta maggiori risultati. Cioè un sicuro ritorno di investimento.
Cosa è il posizionamento naturale su Google?
Il posizionamento naturale su Google è il più efficace metodo per ottenere visibilità duratura sul web, legata ai contenuti e ai prodotti proposti. Si ottiene mediante delle tecniche di ottimizzazione del sito, che non implicano l’acquisto di link o pubblicità da altri siti. In buona sostanza il posizionamento naturale si ottiene con l’opera di ottimizzazione del SEO specialist. Nessuna stregoneria, solo pratiche naturali, derivanti dall’esperienza, dall’analisi e dallo studio. Nel 2018 questo discorso vale ancora di più, dopo tutti gli aggiornamenti basati sulla qualità e i dati che illustrano che 9 utenti su 10 cliccano sui risultati organici e non in quelli sponsorizzati di Google Ads.
Perché conviene essere visibili su Google
Il posizionamento naturale conviene perché a differenza del posizionamento a pagamento e di tutte le opportunità di veicolare traffico attraverso programmi pubblicitari, esso costa meno a ha maggiori possibilità di generare il RITORNO DI INVESTIMENTO. In termini pratici: se posizionare nella prima pagina di Google un sito di un albergo costa 1500 euro, il ritorno è lampante: basterà vendere 30 prenotazioni per recuperare il costo iniziale. Cosa che con la prima pagina di Google è perfettamente normale. Oggi come oggi conta una sola parola nel web marketing: il target. L’obiettivo.
Un SEO specialist serio e preparato fa risparmiare tempo e soldi al cliente col posizionamento naturale, senza offrire scorciatoie a pagamento, per un semplice motivo: i suoi interventi, i suoi consigli mirano a soddisfare le esigenze dell’utente potenziale. Se possiedi un sito lo specialista ti aiuterà a trovare il percorso migliore per ottenere visibilità sulle ricerche effettuate dagli utenti, non disperdendo le potenzialità del sito. I risultati si ottengono col tempo, ma iniziando a migliorare le posizioni fin da subito.
Attenzione a chi ti offre la luna per nulla
Il Posizionamento Naturale è un lavoro serio, che richiede tempo, applicazione, prove, test mirati sul tempo, analisi dei dati di traffico e del comportamento degli utenti, nonché una generale supervisione del sito e della sua capacità di generare conversioni, cioè di trasformare le visite in una vendita. Pertanto DIFFIDA da chiunque ti offra un servizio di posizionamento a bassissimo costo, promettendo l’inserimento in 10.000 MOTORI DI RICERCA o DIRECTORY. Dopo un mese di eccitazione ti renderai conto di aver sprecato 150 euro per delle operazioni gestite da un software che ha iscritto il tuo sito nei posti sbagliati. La visibilità si ottiene con la qualità.
Come aumentare la visibilità su Google?
Come faccio ad essere visibile col mio sito su Google? La risposta è semplice. Se sei interessato a migliorare la visibilità del tuo sito sui motori di ricerca, compila senza impegno il modulo di contatti sottostante. Riceverai nel giro di 24 ore un report sullo stato del tuo sito, con il preventivo. Il costo delle operazioni dipenderà dall’analisi della concorrenza, dalle parole chiavi scelte nonché dallo stato iniziale del tuo sito: il mix di questi elementi determina cosa serve per portare in alto su Google il tuo sito. Non ci sono spese aggiuntive. Il lavoro è online e per tenersi in contatto, oltre a Skype e al telefono, ci sono le mail.
Migliorare posizione su Google: i primi posti
Come salire di posizione su Google? Come essere in prima pagina su Google? Ricevo spesso domande di questo tipo. Non esistono trucchi, ma tecniche di posizionamento che aiutano a raggiungere i primi posti, compresa la visibilità su Google Maps, assai rilevante per tutte le attività locali, grazie al servizio gratuito offerto da Google My Business.
Per migliorare il posizionamento del sito su Google occorre mettere il tuo sito nelle condizioni di rispondere alle esigenze di qualità richieste dal motore di ricerca per qualsiasi informazioni richiesta (detta “query”). Google basa l’indicizzazione sulla qualità dei contenuti e l’attendibilità delle risposte fornite.
Pertanto il miglior modo per ottimizzare una pagina web è identificare quali sono le parole chiavi cercate dalle persone in relazione al nostro contenuto, e migliorarlo tendendo conto della ragion d’essere della query. Facendo in modo che i contenuti del tuo sito siano in grado di fornire risposte attendibili, utili, condivisibili su tutto lo spettro di informazioni a cui l’utente potrebbe essere interessato.
Un contenuto ricco di informazioni, autorevole, spendibile come consiglio o suggerimento, è in genera una pagina web che sa rispondere a domande aggiuntive. Se cerco – per esempio – informazioni su un hotel a Roma, potrei essere interessato ad averlo in centro. Allora io cerco “hotel a Roma centro” con il chiaro intento di escludere da questa ricerca tutti gli hotel che non sono in quella specifica area geografica. Pertanto Google premierà solo quei siti che effettivamente operano questa ricerca raffinata, in particolare le pagine di ricerca raffinata di un portale turistico. Oppure, molto più semplicemente, nell’ambito del posizionamento su Google Maps, mostra tutti quegli alberghi che geograficamente stanno in centro.
Quindi, in definitiva, per salire di posizione su Google ed essere nei primi posti quando si effettua una ricerca, occorre dotare il sito di contenuti che effettivamente corrispondono a ciò che cerca l’utente.
Come faccio salire il tuo sito nei primi posti di Google
Si dice che l’unica cosa che conta è la prima pagina del motore di ricerca. Però essere in prima pagina di Google con una keyword, puntando unicamente su di essa non porta lontano. Il motivo è semplice: Google premia quei siti autorevoli in grado di posizionarsi su più parole chiavi. Anzi, è un sintomo di qualità: maggiore è la capacità della pagina web di essere visibile per più keyword, migliore è la possibilità che si posizioni per le parole con più traffico.
Quello che faccio io per salire su Google è quanto segue
Analizzo la concorrenza, cioè studio le pagine web che sono ai vertici delle parole chiavi richieste dal mio cliente. Identifico in esse un pattern comune, cioè uno o più motivi di fondo (cioè i fattori di posizionamento) per i quali queste pagine sono naturalmente in alto e occupano i primi posti di Google.
Pongo le premesse perché il sito del cliente non violi le linee guida di Google e abbia l’opportunità di sfruttare al meglio i fattori di posizionamento. Elimino gli errori che ostacolano la corretta indicizzazione.
Analizzo le query, cioè le ricerche informative che gli utenti formulano su Google. Le analizzo dal punto di vista semantico. Mi chiedo: cosa esattamente cerca un utente, quando effettua una ben definita richiesta, in sostanza quando digita una parola chiave su Google? Studio attentamente il comportamento degli utenti, mi chiedo cosa farei io, analizzo la portata della ricerca in siti tematici e cerco di corrispondere al bisogno di informazione dell’utente. Questa informazione può essere semplice (es.: hotel a Roma centro) o più dettagliata. Io faccio comunque in modo che il sito del cliente sia in linea con le aspettative dell’utente, fornendo ad esso la risposta più plausibile e concreta. In sostanza: creo uno o più contenuti di alta qualità che siano altamente informativi per l’utente (cd. web content marketing).
Faccio in modo che il contenuto creato sia altamente ottimizzato in ogni parte. Mi assicuro che il sito rispetti le linee guida, ma che possieda un profilo di ottimizzazione al 100%, nei limiti dell’appoggio dato dal cliente e dei mezzi messi a sua disposizione, della natura del sito. L’idea è quella di avere un sito talmente migliorato che in futuro possa andare avanti da solo, con la sola opera del cliente.
I contenuti creati od ottimizzati devono essere diffusi online: cerco di costruire un profilo di link building e link popularity di alta qualità, basato su pochi link tematici ma buoni, su contenuti che per la loro qualità ottengono condivisioni sociali, traffico e link in entrata.
Come verifico i tuoi risultati?
Una volta che mi è stato affidato l’incarico lo stato del posizionamento precedente alla consulenza viene registrato e certificato. I miglioramenti pertanto possono essere verificati direttamente, in quanto tangibili, anche dal cliente. Soprattutto però sono direttamente verificabili nei file di statistica dei contatori. Io utilizzo Google Analytics per tracciare il comportamento dei navigatori sui siti e il cliente vi avrà libero accesso, verificando di persona l’andamento del traffico sul proprio sito. Utilizzo in combinato Advanced Web Ranking, un software professionale che traccia le posizioni e i risultati sulle pagine di Google e Google Search Console, per avere sott’occhio le impressions (numero di volte che il sito viene visualizzato su Google per una determinata keyword) e i click.
Durante la conferenza annuale Google I/o 2021, Big G ha scommesso molto sull’intelligenza artificiale integrandola maggiormente nel suo sistema di ricerche. Per poter garantire un sistema semplificato, il team di Google Ai ha creato un nuovo modello basandosi sul preesistente Bert (Bidirectional Encoder Representations from Transformers) e, a differenza del suo predecessore, in grado di gestire ricerche più complesse.
Il nuovo algoritmo prende il nome di Multitask Unified Model o più semplicemente Mum. “Ogni volta che facciamo un balzo in avanti con l'intelligenza artificiale, per rendere le informazioni del mondo più accessibili, lo facciamo in modo responsabile. Ogni miglioramento a Google Search viene sottoposto a un rigoroso processo di valutazione per garantire che stiamo fornendo i risultati più pertinenti e utili”, spiega nel blogpost della società Pandu Nayak, vicepresidente di Google Search.
Big G, presentando Mum, ha spiegato che il nuovo algoritmo è mille volte più potente di Bert. Mille, in questo caso, non è un numero campato per aria: sono i nodi della rete neurale su cui è progettato Mum. L’idea alla base di questo algoritmo è quella di cercare di ricreare le sinapsi nervose del cervello umano e ogni nodo è un punto di decisione attraverso cui l’algoritmo fa passare la ricerca dell’utente.