Tante domande sul Web
Cosa è il Web Marketing ? per comprenderlo iniziamo a capire il significato di queste parole:
Cosa è il Web: con queste tre lettere si intende tutto ciò che è online e cioè raggiungibile attraverso una connessione ed un dispositivo in grado di interpretare nel modo corretto i contenuti e i servizi raggiungibili attraverso Internet
Cosa è il marketing: con questa parola si intendano tutte quelle azioni che sono utili a promuovere e diffondere un qualsiasi servizio, prodotto o persona pubblica di cui intendiamo espandere la conoscenza al maggior numero di persone.
Dopo queste brevi e volutamente riduttive spiegazioni va da sé che nella definizione di web marketing si possano comprendere tutte quelle attività che si possano utilizzare su Internet per diffondere un qualsivoglia argomento commerciale e non.
Il pay per click (PPC) è una modalità di acquisto e pagamento di pubblicità online; l'inserzionista paga una tariffa unitaria in proporzione ai click (click-through rate), ovvero solo quando un utente clicca effettivamente sull'annuncio pubblicitario. (definizione Wikipedia).
Il Pay Per Click (o anche chiamato Keyword Advertising) è uno strumento molto utile per acquisire velocemente nuovi visitatori verso il proprio sito. Grazie al Pay Per Click è infatti possibile ottenere una grossa visibilità sui motori di ricerca e sui siti e portali di contenuto che scelgono di mostrare le pubblicità sui loro siti. Inoltre grazie al Pay Per Click è possibile avere un controllo diretto sulla spesa da sostenere e sul ritorno sull'investimento (ROI), fermo restando che ci si sia dotati di un'adeguata configurazione lato Web Analytics e Web Tracking.
Cosa è il Web Marketing ? per comprenderlo iniziamo a capire il significato di queste parole:
Cosa è il Web: con queste tre lettere si intende tutto ciò che è online e cioè raggiungibile attraverso una connessione ed un dispositivo in grado di interpretare nel modo corretto i contenuti e i servizi raggiungibili attraverso Internet
Cosa è il marketing: con questa parola si intendano tutte quelle azioni che sono utili a promuovere e diffondere un qualsiasi servizio, prodotto o persona pubblica di cui intendiamo espandere la conoscenza al maggior numero di persone.
Dopo queste brevi e volutamente riduttive spiegazioni va da sé che nella definizione di web marketing si possano comprendere tutte quelle attività che si possano utilizzare su Internet per diffondere un qualsivoglia argomento commerciale e non.
Porta traffico qualificato sul tuo sito con un investimento conveniente e produttivo.
I motori di ricerca sono in assoluto il miglior veicolo di traffico qualificato per un sito, quindi lo strumento di promozione più efficace e conveniente per farti conoscere in rete, per acquisire nuovi contatti o clienti e rendere il tuo sito uno strumento di business ancora più efficace. Attraverso i motori puoi infatti "catturare" i visitatori proprio mentre stanno cercando ciò che tu puoi proporre loro!
I nostri programmatori lavoreranno per portarti nelle prime posizione dei principali motori di ricerca Fasi della campagna di posizionamento sui motori di ricerca.
Marketing sui motori di ricerca Search engine marketing.
Il Search engine marketing (SEM) è un insieme di metodologie volte all'utilizzo del canale motori di ricerca per il raggiungimento di obiettivi di marketing, come ad esempio il miglioramento del posizionamento di un sito all'interno delle pagine dei motori di ricerca per facilitarne la reperibilità attraverso le ricerche online.
Il search engine marketing si riferisce anche alla professione svolta dai nostri consulenti che conducono progetti di ottimizzazione per i motori di ricerca sui siti dei nostri clienti o pianificano campagne di keyword advertising (pubblicità calibrata sulle parole chiave).
Le attività svolte nel posizionamento sui motori di ricerca sono molteplici ed è possibile elencare le più note:
1.Analisi del sito e dei concorrenti. Vengono analizzati i termini più utilizzati sui motori di ricerca in relazione alle attività descritte dal sito da posizionare, viene fatta un'analisi on line dei concorrenti e delle principali parole chiave utilizzate da loro, infine è utile stilare una lista di parole chiave idonee al posizionamento del sito.
2.Ottimizzazione delle pagine web. In seguito all'analisi preliminare viene definita la struttura del sito che dovrà risultare idonea ad ottenere dei buoni posizionamenti e sulla base di questa struttura vengono realizzate le pagine web da ottimizzare in conformità alle linee guida espresse dai principali motori di ricerca.
3.link popularity. Per ottenere dei buoni posizionamenti nelle SERP è indispensabile ottenere dei link da siti esterni. Si può raggiungere l'obiettivo attraverso una strategia di costruzione e reperimento di link che comprenda diversi canali: emissione di rassegne e comunicati stampa attraverso siti dedicati; invio di url del sito a siti correlati all'argomento; invio di documenti ben scritti a siti e blog rilevanti. La caratteristica saliente per una link popularity efficace non dipende dagli strumenti adottati: per poter ispirare le persone a mettere un link bisogna avere dei contenuti interessanti. I migliori link sono comunque quelli reperiti in maniera spontanea.
FORMULA PAGA A RISULTATO RAGGIUNTO
Posizionamento Siti Internet
Scegli il posizionamento vincente al prezzo che fa per te, i pacchetti seo di Servizi di Posizionamento sono flessibili e si adattano a tutte le esigenze, aziendali e professionali.
I punti di forza del contratto di posizionamento.
Paghi solo il risultato ottenuto, cioè l’investimento della prima pagina di Google. Nessuna spesa è dovuta per risultati minori da quelli previsti nel contratto. Punta tutto sulla visibilità in prima pagina. Ottieni il massimo dal motore di ricerca più famoso del mondo, il sito numero uno del pianeta per numero di visite.
Massimizza il ritorno di investimento col traffico mirato. L’analisi e lo studio delle parole chiave, la panoramica sul mercato e la concorrenza sviluppata nella prima fase del contratto ti dà la forza per conoscere chi sono i tuoi concorrenti, cosa fanno, che traffico attirano e su quali parole chiave si muovono.
Posizionamento Garantito e sicuro. Le più ampie garanzie nell’investimento, che prevedono il pagamento delle somme principali solo a risultato raggiunto, documentato e stabile.
Esperienza, professionalità, competenza. Elementi che fanno la differenza in un web che non offre garanzie e offre molta improvvisazione. Affidati a chi lavora in campo nazionale su lavori concreti.
Sicuro come l’oro: anche nel 2020 il Pay-Per-Clic su Google Ads e su Facebook rappresenterà una delle strategie di marketing più efficaci, in particolare per promuovere nuovi siti, sponsorizzare eventi o lanciare prodotti. Il funzionamento di questi sistemi ha raggiunto un livello piuttosto evoluto, per cui non ci azzardiamo a entrare nel merito dei meccanismi di gestione di una campagna.
Basti sapere che di base occorre impostare un budget giornaliero, indispensabile per foraggiare la pubblicazione di annunci che rimandano alla pagina Facebook, al sito, all’ecommerce, ecc. Ogni volta che un utente clicca l’annuncio, all’account associato viene addebitato un piccolo costo (da cui la formula Pay Per Clic).
In certe situazioni una strategia del genere può essere deleteria, perché se applicata senza criterio comporta enormi costi nel lungo periodo.
Ecco perché è buona norma studiare bene il settore, capire le potenzialità della campagna, indagare le keyword, condurre i dovuti test e monitorare l’andamento degli annunci. Solo così una strategia di Pay-Per-Clic può avere esito positivo, contribuendo alla visibilità dell’azienda e al coinvolgimento del pubblico, essenziale ad esempio quando si organizza un evento o si vuole diffondere una promozione.
Con una spesa minima anche solo di 100-200 euro al mese è possibile ottenere migliaia di risposte dal pubblico, selezionando area geografica, interessi, età, genere (uomo o donna) e altri parametri.
Targettizare il pubblico:territorio, età, orari, Keywords, interessi
L’attività di Search Engine Marketing che sviluppiamo è conseguente ad una redazione di un piano strategico che garantisca un ritorno sull’investimento.
Gli step del Piano Strategico:
- Studio del target di riferimento, in particolare in relazione alle abitudini di navigazione
- Definizione del budget giornaliero e totale da investire nella sponsorizzazione
- Definizione del periodo temporale in cui ottenere risultati concordati
- Individuazione delle keywords che l’utente usa per la ricerca di determinati prodotti e servizi
- Stesura dell’annuncio per creare annunci mirati e accattivanti che restituiscano visite e conversioni
- Monitoraggio per ottimizzare i risultati delle campagne create
Con un numero sempre crescente di persone che utilizzano internet per cercare e acquistare prodotti online e anche di competitor presenti sul web, il Search Engine Marketing è diventato una strategia cruciale per aumentare la visibilità online di un’azienda.
Da noi troverete professionisti che saranno in grado di offrirvi un servizio di consulenza per l’avviamento di una campagna affinché potrai in breve tempo incrementare il tuo business.
Elaboriamo una strategia di Content Marketing totalmente personalizzata sui Social Media individuando gli strumenti più idonei per comunicare il messaggio ai potenziali clienti ponendo l'attenzione al raggiungimento degli obiettivi prefissati come:
Le pagine possono essere interamente gestite dai nostri esperti oppure ci possiamo occupare della creazione e monitoraggio della pagina, lavorando in sinergia con il cliente nella pubblicazione dei contenuti.
Vantiamo un'esperienza pluriennale nel Content Marketing, nella gestione dei profili e dei canali Social Media per aziende e liberi professionisti.
Realizzare una campagna SEO di successo è piuttosto complesso poiché oltre al raggiungimento dei posizionamenti bisogna tener conto del ritorno sull’investimento del nostro cliente. In questo articolo vediamo tutti i fattori da considerare, come valutarne l’efficacia con esempi pratici e come calcolare il ROI delle campagne SEO.
Il posizionamento di un sito web prevede alcune fasi fondamentali e da cui non si può prescindere:
Per poter parlare di campagna SEO tutte queste fasi devono essere presenti e se una sola di queste fasi è assente oppure è svolta in maniera non corretta o superficiale, l’intera campagna è compromessa, il traffico organico invece di migliorare potrebbe peggiorare e nei casi peggiori il sito potrebbe essere penalizzato algoritmicamente o manualmente. In questo caso è necessaria un’altra fase:
Acquistare una campagna SEO significa prima di tutto acquistare traffico organico qualificato, cioè pertinente ed interessato ai propri servizi/prodotti.
Per valutare la bontà delle attività svolte dall’agenzia o dal consulente, il primo passo consiste nel visualizzare l’andamento organico. A tal fine bisogna andare in Google Analytics al seguente percorso:
Se l’andamento del traffico organico è positivo visualizzerete un grafico con un trend simile a questo:
Se invece l’andamento del traffico organico è negativo visualizzerete quest’altra tipologia di grafico:
Quest’ultima tipologia di grafico deve far scattare un campanello d’allarme: chi sta svolgendo i servizi SEO sta letteralmente danneggiando il vostro sito.
Una volta accertato l’andamento, occorrerà verificare la qualità del traffico proveniente dal canale organico per rendersi conto se gli utenti che arrivano al sito sono pertinenti, cioè interessati ai servizi/prodotti che offrite. A tale scopo è possibile andare in:
Questo rapporto, visibile solo se sono collegati l’account Google Analytics con l’account Google Search Console (per maggiori informazioni vi rimando alla guida ufficiale), mostra le query per cui il tuo sito è visibile sui motori di ricerca, con tanto di metriche sulle impressioni e sui clic che hanno generato.
L’analisi di queste query ci farà comprendere se il nostro traffico è pertinente o meno: le query rispondono ai servizi/prodotti che vendiamo oppure non hanno nulla a che fare?
Qualora vogliate effettuare analisi più dettagliate vi consiglio questa guida sul traffico organico che prende in considerazione anche altri aspetti.
Ora che sappiamo valutare l’andamento di una campagna SEO da un punto di vista tecnico, è importante valutare il volume di affari che sta generando.
Il ROI (Return on investment) è un parametro che, tenendo conto del costo dell’investimento, risulta ancora più importante dei lead e delle vendite.
Le logiche di marketing prevedono che una campagna pubblicitaria deve essere ritirata se non produce un ROI positivo oppure se produce un ROI inferiore ad altri canali di marketing.
Quindi, se un cliente non registra un ROI positivo potrebbe giustamente decidere di ridurre l’investimento o interrompere la campagna ed investire in canali di web marketing più redditizi.
Ci sono due tipi di ROI: previsto ed effettivo.
Il primo è quello che viene proposto ad un nuovo cliente in fase di prospect mentre il secondo è quello che presentiamo durante lo svolgimento della campagna.
Saper calcolare il ROI delle campagne SEO e riportarlo in modo corretto diventa fondamentale se vogliamo che i nostri clienti continuino ad investire nella SEO e di conseguenza in Noi.
Per calcolare il ROI previsto è necessario conoscere i seguenti dati del sito web:
Poniamo il seguente esempio:
In questo esempio per giustificare l’investimento al nostro cliente sarà necessario generare almeno 5.000 € di vendite supplementari durante la campagna SEO per eCommerce, poiché un volume di vendite inferiore comporterebbe un ROI negativo per il nostro cliente.
Per stabilire il numero di vendite supplementari necessarie a generare 5.000 € bisognerà effettuare il seguente calcolo:
Quando si generano 50 vendite supplementari il nostro cliente è in pareggio, mentre da 51 vendite in poi il ROI è positivo.
Ora è necessario calcolare il numero di sessioni supplementari che la campagna SEO dovrà generare per assicurare le 50 vendite supplementari. A tal fine la formula è la seguente:
Sarà, quindi, necessario generare almeno 3.333 sessioni supplementari tramite canale organico per non registrare un ROI negativo.
Con questi dati e prevedendo di generare un numero di sessioni supplementari ed un numero di vendite supplementari che sia almeno il doppio rispetto a quello necessario (6.666 sessioni e 100 vendite) è possibile prevedere almeno 10.000 € di entrate supplementari per il nostro cliente.
A questo punto è possibile stabilire il ROI previsto con la seguente formula:
In questo esempio è possibile prevedere un guadagno di 5.000 € per il nostro cliente, il doppio di quanto investito.
Il ROI effettivo è il parametro che realmente interessa al nostro cliente e da cui dipenderà il successo della campagna SEO. E’ possibile calcolarlo con la seguente formula:
Quanto detto mi auguro sia di aiuto a tutte le aziende ed ai professionisti che ora hanno maggiore coscienza di cosa acquistano con una campagna SEO, possono valutarne l’andamento in autonomia e comprendere quanto stanno guadagnando (o perdendo) dall’investimento.
Se hai altri suggerimenti in merito non esitare a scriverli nei commenti, potrebbero nascere spunti interessanti per migliorare il settore.
La Search Intent è il motivo principale per cui un utente ha eseguito una ricerca online. Ogni giorno milioni di persone ricercano sul web qualcosa per soddisfare un reale bisogno:
I motori di ricerca e in particolare Google, sono lo strumento principale e permettono quindi di intercettare gli utenti che sono interessati a specifici servizi e prodotti quando ne hanno realmente bisogno.
La maggior parte delle intenzioni di ricerca degli utenti possono essere classificate in una o più delle seguenti categorie di query:
Vediamo cosa significano nello specifico.
Mediante le query navigazionali, l’utente ha lo scopo di individuare uno specifico sito o pagina web.
L’utente ha quindi già in mente il sito web che vuole navigare, spesso un sito ufficiale, e digita su Google il nome del dominio, il brand del sito o termini che lo identificano.
Esempio di query navigazionale: zalando, gmail, facebook.com, sito governo, etc.
Attraverso le query informazionali l’utente cerca informazioni su un argomento generico o specifico, con lo scopo di imparare qualcosa dalla lettura o dalla visualizzazione di contenuti sul web, come ad esempio testi, immagini, video, podcast, etc.
Esempio di query informazionale: guerra del golfo, come dimagrire in poco tempo, etc.
Con le query transazionali, un utente ha l’intento di completare una transazione sul web, free o pay, di un prodotto/servizio.
Lo scopo è quello di effettuare un download, di acquistare qualcosa, chiedere informazioni su un servizio oppure svolgere un altro tipo di azione che ha una forte possibilità di condurre a una vendita successiva.
Esempio di query transazionale: scarpe adidas outlet, avvocato penalista Milano, etc.
Essere posizionati su Google per parole chiave che intercettano query transazionali non solo comporta l’aumento di traffico verso il proprio sito, ma consente di intercettare utenti più qualificati, incrementare le vendite e generare più lead.
Questo vale sia per il traffico organico che a pagamento.
Prima di stabilire quale prodotto o servizio acquistare, l’utente svolge ricerche con l’intento di formarsi sull’argomento e fare la scelta giusta.
L’utente ha quindi l’intenzione di acquistare qualcosa, ma necessita di tempo per raccogliere informazioni prima di fare la propria scelta.
Questo tipo di intento di ricerca viene solitamente definito di indagine commerciale.
Esempio di query indagine commerciale: meglio windows o mac, miglior dentifricio sbiancante, etc.
Per il consulente SEO lo studio della search intent risulta un aspetto fondamentale sia per definire la strategia di ottimizzazione del sito, che per stabilire le attività di Content Marketing, ossia quali e quanti contenuti bisogna produrre per il sito web da posizionare.
Scrivere un contenuto senza un’analisi della search intent comporta quasi sempre risultati scadenti in termini di visibilità e posizionamento su Google.
Riuscire a capire chi sono i propri utenti e cosa esattamente vogliono, consente di creare contenuti e pagine di destinazione che soddisfano meglio le loro esigenze.
Sapere perché gli utenti stanno cercando qualcosa, ti aiuterà a creare contenuti in grado di rispondere alla loro domanda nel modo più chiaro possibile, espandendoli per coprire anche query e argomenti strettamente correlati, in modo che gli utenti non debbano tornare sul un motore di ricerca per cercare ulteriori informazioni sullo stesso argomento.
Adattando le pagine di destinazione e i contenuti alle ricerche degli utenti. Ad esempio se gli utenti cercano informazioni su un argomento bisogna fornirgli un contenuto che contenga le informazioni desiderate su questo argomento.
Se un utente vuole comprare un prodotto, bisogna fornirgli un contenuto che li metta in condizione di acquistare il suo prodotto.
Se gli utenti vogliono richiedere un servizio, bisogna fornirgli una risorsa che li metta in condizione di richiedere questo servizio.
Per stabilire l’intento di ricerca, occorre analizzare i dati su query e argomenti per poi stabilire le relative parole chiave.
Solo in questo modo si può comprendere la Search Intent e il modus operandi per ottimizzare i contenuti.
Naturalmente, mi rendo conto che non è sempre semplice determinare l’intento di ricerca di una query, però una verifica semplice da implementare per verificare che il tuo contenuto sia ottimizzato per la Google Search Intent, consiste nel confrontare il tuo contenuto con quello dei risultati già presenti sulla prima pagina di Google.
Esempio pratico: le pagine dei competitor presentano mediamente 800 parole su un argomento e il tuo contenuto ha solo 400 parole?
In questo caso, chiediti se hai risposto in modo soddisfacente alla query dell’utente e se puoi fornire informazioni aggiuntive o pertinenti per ampliare l’articolo e dimostrare che sei il più competente su quell’argomento.
Nel corso degli anni, Google è diventato sempre più in grado di determinare la Search Intent dei suoi utenti e, naturalmente, vuole mostrare più in alto le pagine che rispondono meglio all’intento di ricerca dell’utente in merito ad una specifica query.
È fondamentale, per la buona riuscita di una campagna SEO, che i contenuti che stai scrivendo si adattino sia ai termini che le persone abitualmente cercano, sia all’intento di ricerca del tuo pubblico.
Assicurati che i tuoi contenuti siano informativi se le persone cercano informazioni e conduci gli utenti alle tue pagine di vendita se invece sono inclini all’acquisto di uno dei tuoi prodotti o servizi.
Per convincere davvero le persone ad acquistare i tuoi prodotti, ad iscriversi alla tua newsletter o tornare sul tuo sito un’altra volta, dovresti tenere in forte considerazione la Search Intent.
Vuoi sapere come funziona la Ricerca Google? Semplice basta digitare una query e premere invio. Questo è quello che direbbero in molti. In realtà tale semplicità è possibile grazie ad un insieme complesso di processi dietro le quinte che consentono a Google di identificare le pagine più pertinenti che saranno mostrate, in ordine di rilevanza, all’utente finale. Vediamo le basi del funzionamento della ricerca per sfruttarla a nostro vantaggio.
Al fine di restituire i risultati più pertinenti per i propri utenti, i motori di ricerca come Google hanno un processo ben definito per identificare le migliori pagine web da mostrare all’utente in base alla ricerca effettuata.
Questo processo si evolve nel tempo con l’obiettivo di rendere i risultati di ricerca sempre migliori. Le macro fasi di questo processo sono:
Approfondiamo ognuna di questa fasi per comprendere maggiormente Google come funziona.
GoogleBot è il crawler di Google che esegue la scansione del World Wide Web col fine di scoprire le nuove pagine da inserirle nei suoi indici.
Ogni volta che Googlebot scansiona una pagina web, verifica il DOM (Document Object Model) per comprenderne la sua struttura e scoprire i link verso nuove pagine, le cui URL a loro volta saranno inserite in coda per essere scansionate in un momento successivo.
La scansione avviene successivamente alla fase di scoperta, in quanto scansionare l’intero web ogni giorno sarebbe un’attività troppo costosa e dispersiva per il motore di ricerca e quindi Google suddivide la scansione su più istanze.
Inoltre, è bene sapere che Google non esegue la scansione di ogni pagina web che esiste e che ci sono moltissime pagine escluse dal processo di scansione, indicizzazione e posizionamento per vari motivi, tra cui le direttive Disallow nel file Robots.txt e i filtri antispam.
L’indicizzazione è il processo in cui Google include le pagine web all’interno dei suoi indici.
L’indice è un database che include informazioni sulle pagine scansionate da GoogleBot e consente di recuperare i dati quando un utente effettua una query nel motore di ricerca.
In questa fase i contenuti vengono indicizzati ossia associati alla pagina che li contiene.
Google attribuisce molto peso al contenuto di una pagina come segnale di ranking e nel 2016 ha confermato che il contenuto è tra i primi tre fattori di posizionamento insieme ai backlink (fonte della notizia).
Per tale ragione deve essere in grado di comprendere la natura del contenuto di ogni pagina web di cui esegue la scansione.
GoogleBot “vede” le pagine di un sito in modo molto diverso da quello che vediamo noi umani (sotto forma di DOM come spiegato prima).
Se vuoi farti un’idea, puoi vedere il codice sorgente di una qualsiasi pagina web cliccando cliccando prima con il tasto destro e poi su visualizza sorgente pagina.
Ad esempio, un utente umano vede il mio sito in questo modo:
Googlebot invece vede questo:
Oltre al contenuto testuale della pagina, esistono altri elementi che GoogleBot analizza per capire meglio l’argomento di una pagina, tra cui:
Meta Tags: tra cui il Tag Title e il Meta Description presenti nel codice HTML i quali vengono utilizzati da Google anche per creare gli snippet dei risultati di ricerca.
Per maggiori informazioni puoi leggere Meta Tags Google: Tag Title e Meta Description per la SEO dove spiego come compilarli in modo corretto.
Attributi Alt delle immagini: brevi descrizioni del contenuto delle immagini. Poiché Google non può “vedere” le immagini (anche se ci sta lavorando), l’attributo alt gli consente di comprendere meglio il contenuto della pagina e svolge anche un ruolo importante per i disabili non vedenti che utilizzano programmi di lettura dello schermo per navigare il web.
Dati strutturati Schema.org: è il markup che ci consente di fornire in modo più dettagliato la struttura delle informazioni di una pagina ai motori di ricerca e migliorare l’indicizzazione e la classificazione dei suoi contenuti. Per iniziare ad implementarli è consigliabile utilizzare l’Assistente per il markup dei dati strutturati.
Per maggiori informazioni su cosa Google indicizza puoi leggere la documentazione ufficiale.
Il tuo sito non è indicizzato? Leggi Come indicizzare un sito su Google dove spiego approfonditamente l’argomento con l’elenco di tutte le modalità di indicizzazione.
È importante conoscere gli elementi di una pagina web che i motori di ricerca non riescono a rilevare, in modo da poter personalizzare i contenuti del nostro sito web per aiutare GoogleBot a comprenderlo meglio.
Tra i contenuti che Google non riesce a rilevare troviamo:
Audio e Video: proprio come per le immagini, è difficile per Google comprendere il contenuto di un file audio o il video se non inseriti in un contesto testuale.
Questo è uno dei motivi per cui spesso file audio e video vengono accompagnati da trascrizioni su una pagina web, proprio per aiutare i GoogleBot a comprendere il contesto.
Iframes: un tag iframe viene utilizzato di norma per incorporare contenuti di una pagina web su di un’altra pagina web.
Google non può considerare questo contenuto ospitato come parte del contenuto della pagina ospitante, specialmente se la pagina incorporata appartiene ad un dominio differente rispetto a quello che la ospita.
Storicamente Google si è limitato ad ignorare i contenuti presenti in un iframe, ma possono esistere casi che costituiscono un’eccezione a questa regola generale.
Per maggiori informazioni su cosa Google non indicizza vi rimando alla documentazione ufficiale.
Prima di decidere quali pagine prelevare dall’indice e mostrare all’utente in seguito alla sua ricerca, al fine di fornire risultati attendibili e pertinenti, Google applica una serie di algoritmi per classificare tali pagine e stabilire l’ordine in cui mostrare i risultati (il cosiddetto posizionamento sui motori di ricerca).
In questa fase deve eseguire alcuni passaggi critici:
Questa è una delle aree principali su cui incide l’ottimizzazione per i motori di ricerca. I servizi SEO efficaci aiutano a influenzare la rilevanza e l’importanza di una pagine web per le ricerche correlate.
Rilevanza: il grado con cui il contenuto di una pagina web corrisponde all’intenzione di ricerca dell’utente.
Importanza: Google definisce l’importanza e l’autorevolezza di una pagina web in base alle referenze (i backlink) che riceve da parte di altri siti.
Per Google un backlink vale come una raccomandazione nella vita reale, dove maggiore sarà l’autorevolezza della fonte che linka maggiore sarà l’importanza che verrà attribuita alla pagina linkata.
Per comprendere ed assegnare rilevanza e importanza, Google utilizza complessi algoritmi progettati per tenere conto di centinaia di segnali che aiutano a determinare la rilevanza e l’importanza di una determinata pagina web.
Questi algoritmi cambiano spesso in quanto i motori di ricerca lavorano continuamente per fornire i migliori risultati ai loro utenti.
Anche se non conosceremo mai l’elenco completo dei segnali che Google utilizza nei suoi algoritmi ai fini di classificazione, lo studio dei motori di ricerca consente ad un consulente SEO esperto di venire a conoscenza di diverse logiche di posizionamento e poterle utilizzare per ottenere i migliori risultati.
L’attività di Search Engine Marketing che sviluppiamo è conseguente ad una redazione di un piano strategico che garantisca un ritorno sull’investimento.
Gli step del Piano Strategico:
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